re-Spect 2012


I campi in cui opera la “conservazione e il restauro”, come specifica disciplina fra le scienze applicate, sono quelli tipicamente afferenti i Beni Culturali. In ultima analisi però anche e sempre più pressantemente l’Ambiente. In particolare, per quest’ultimo, quello cosiddetto antropizzato ovvero trasformato dall’interazione con la specie umana, contenitore, alla stregua di un manufatto, di informazioni culturali e storiche.

Il progetto reSpect nasce da questo assunto e si propone di costruire una “casa comune” alla scienza della conservazione, una comune origine in particolar modo per la formazione dei conservatori del futuro. Un luogo dove le tante informazioni che già oggi i conservatori di numerose discipline condividono come quelle sui materiali, sui metodi di indagine, sui principi metodologici ecc. possano costituire un comune fondamento, un comune linguaggio ma anche arricchirsi vicendevolmente nella diversità dei fini.

L’immagine del logo di progetto, sviluppata con il grafico Francesco Luglio, assieme al sottostante wording rappresenta l’assunto di reSpect secondo la logica per cui il ritoccare le lacune di un dipinto danneggiato dal tempo e dall’incuria abbia la stessa valenza del ripiantumare con specie autoctone le rive di un estuario danneggiate. Entrambe le azioni conservative mirano alla leggibilità e autenticità dell’opera, sia essa dell’uomo o della natura.