Casa Siviero – workshop 2010


Sviluppate all’interno del Master in Tecnologie Integrate per i Beni Culturali, promosso dall’Ass.ne Palazzo Spinelli di Firenze, le scelte museologiche approntate in vista del progetto di estensione delle aree aperte al pubblico della fiorentina Casa Museo Rodolfo Siviero, sono ispirate ad un criterio di minimo intervento sugli spazi di vita dell’edificio nel rispetto della dimensione storica e privata della casa in quanto tale.
L’aspetto multimediale ha come obiettivo quello di impiegare una tecnologia che sia il meno possibile invasiva e che punti a comunicare aspetti della casa, del personaggio e tematiche ad esso collegate che non emergono dall’attuale sistemazione museografica.
Per i suddetti motivi il progetto di implementazione ICT, sviluppato dagli allievi del corso sotto la direzione del docente responsabile arch. Pieri-Nerli, opera su tre livelli differenti di tecnologia denominati: low, mixed e high – tech.
Gli interventi low-tech si avvalgono di strumenti semplici a basso contenuto tecnologico e utilizzano ad es. pannelli espositivi, totem descrittivi o plastici ricostruttivi (curati più per i contenuti portati all’attenzione del pubblico che per la loro innovatività tecnica) dove le pratiche classiche della museografia si integrano a soluzioni e strumentazioni di più ampia e nota diffusione oramai proprie dell’uso quotidiano.
Gli interventi di mixed-tech comprendono applicazioni tecnologiche di uso più diffuso ma specialistico, che utilizzano apparecchiature come i videoproiettori a focale corta e a controllo computerizzato o sfruttano la tecnologia RFid (Radio Frequency Identification).
Gli interventi di high-tech infine sono quelli improntati all’implementazione di tecnologie di ultima generazione, in parte ancora a carattere sperimentale, che nel caso specifico prospettano soluzioni software e hardware di Realtà Aumentata (ovvero AR da Augmented Reality).